VIBURNO: protagonista o complemento, utile sempre


Arbusti sempreverdi o spoglianti, carichi per una lunga stagione di infiorescenze ad ombrello, bianche o rosate, a volte profumate, seguite da bacche vistose, rosse o blu: i viburni sono importanti per il nostro giardino. Le specie sempreverdi possono essere potate a siepe, piantate sotto un albero spogliante per rallegrare l’inverno con la loro fioritura, oppure creare in una bordura uno sfondo perenne, verde cupo, o anche occupare felicemente quella zona “impossibile”, all’ombra dove non cresce nulla; le specie a foglia caduca illumineranno il giardino con le fioriture primaverili e le tinte autunnali vivaci delle foglie e dei frutti traslucidi. 

COMINCIAMO DAI “NOSTRI”…

Il genere Viburno, della famiglia delle Adoxaceae, comprende circa 200 specie e varietà. Di queste, tre sono spontanee nel nostro Paese:

Viburnum tinus (lentaggine, laurotino)
Sempreverde, mediterraneo, arriva fino a 4 metri d’altezza, ma si adatta alle potature e ha il pregio di non spogliarsi alla base. Ha foglie intere, lucide e fiorisce alla cima dei rami con boccioli rosa che si aprono poi in ombrelle piatte, bianche. La stagione di fioritura è lunghissima: dall’autunno alla primavera, e ci permette di avere sempre in giardino una nota di colore.


I frutti sono di un bel blu metallico, che in vaso accompagna benissimo le rose bianche o rosa. Restano sulla pianta fino alla successiva fioritura.  
In natura il viburno tino è diffuso fino a 800 m d’altitudine; di facilissima coltivazione, cresce bene anche in ombra completa.

Viburnum opulus (pallon di maggio, palla di neve)
A portamento eretto, alto fino a 4 metri, questo arbusto con foglie simili a quelle degli aceri ha infiorescenze bianche, di 5-8 cm. di diametro; i fiori esterni sono sterili. I frutti sono rossi, molto decorativi, traslucidi, amati dagli uccelli e durano a lungo sulla pianta. Le foglie in autunno si vestono di bellissimi colori prima di cadere.


Esiste una varietà, sterile, che ha tutti i fiori sterili, con gigantesche infiorescenze a forma di palla, ma che naturalmente non produce frutti. Ci sono anche varietà a foglia gialla (aureum), a frutti gialli (xanthocarpum) e di dimensione ridotta, alti solo 1-1,5 m (compactum).

Viburnum lantana
Pianta spogliante, molto vigorosa, alta fino a 5 m, con foglie cuoriformi, grandi, vellutate, fiori bianchi e frutti prima rossi, poi neri. Vivaci i colori autunnali. 

Viburnum lantana - Foto Acta plantarum

… E NON DIMENTICHIAMO GLI ALTRI

La Cina settentrionale è il luogo d’origine di gran parte dei Viburni importati, che sono stati oggetto nel secolo scorso di una caccia appassionata da parte dei botanici. Ippolito Pizzetti ricorda di averne stabilito una collezione “di circa 40 diverse specie con molte varietà” a Villa Taranto, sul Lago Maggiore. Oggi in quel giardino ne sono presenti un’ottantina, come risulta dal catalogo compilato nel 1963, presente sul sito della Villa. Ecco una selezione dei più noti ed utili.

SEMPREVERDI

Viburnum rhytidophyllum e Viburnum burkwoodii

Viburnum rhytidophyllum
Grande arbusto, 7x7m, con foglie lunghe 8-12 cm, increspate, verde intenso, che catturano la luce; nella pagina inferiore, coperte da un feltro grigio. Di grande impatto in inverno, con la sua presenza massiccia. Fiori crema, frutti dal rosso al nero.
In giardino, sta bene accostato a colori tenui e a piante che non scompaiano al suo fianco: rododendri a fioritura tardiva, ortensie a grandi fiori, lillà ibridi, rose, aceri rossi.

Viburnum burkwoodii
Ibrido ottenuto nel 1924 dalla ditta inglese Burkwood & Skipwith. Molto compatto, adatto anche ai piccoli giardini, con foglie lucide e infiorescenze molto profumate da metà inverno alla tarda primavera. Lord e Lawson consigliano di accostarlo a bulbose primaverili (tulipani, narcisi, giacinti), camelie o azalee.

Viburnum davidii
Viburnum davidii
Alto poco più di un metro, questo viburno ha foglie che “sembrano sempre lucide e sane” (Russell Page). È pregiato come coprisuolo, prospera anche all’ombra di alberi (bello il contrasto con piante variegate o con fogliame verde-giallo) ed è soprattutto decorativo per le bacche blu portate su fusti rossi in autunno. Le piante portano solo fiori maschili o solo femminili; per avere i frutti, è quindi necessario piantare almeno una pianta maschio ogni sei femmine.

SPOGLIANTI

Viburnum plicatum ‘Mariesii’
Viburnum plicatum ‘Mariesii’
 Originario della Cina e del Giappone, è uno degli arbusti da fiore più belli: i rami sono orizzontali, su di essi si dispongono in file i fiori piatti, sterili al bordo. Le foglie, piccole in rapporto agli altri viburni, venate, diventano rossastre in autunno. I frutti sono rossi. È alto circa 2,5 m.

Viburnum carlesii
Viburnum carlesii
Fiori profumatissimi! Originario della Corea, portato nel 1885 in Giappone e da qui, nel 1902 a Londra, Kew Gardens. Forma le infiorescenze, di 6-7 cm, nel tardo autunno e resiste per tutto l’inverno senza riguardo alle gelate o alle intemperie, finché apre i boccioli in primavera spandendo intorno un delizioso profumo. Questo arbusto, alto 1,5-2 m, ha foglie verde opaco. Sta bene con bulbi a fioritura primaverile tardiva, come certi narcisi bianchi.

NOTE DI COLTIVAZIONE E AVVERSITA’
I viburni non sono piante esigenti: si trovano a loro agio all’ombra o al sole (non troppo), in un boschetto, nel giardino o contro un muro; sono resistenti al gelo, al vento e alla salinità. Il terreno dev’essere ben drenato, non troppo arido, per evitare il mal bianco. Si potano, se necessario, dopo la fioritura (in questo caso si perderanno le bacche). Si moltiplicano per talea di legno semimaturo, in luglio-agosto, o per seme, che si interra in primavera o in autunno, direttamente all’aperto. Dato che nel caldo clima del nostro Paese alcune specie si esauriscono in una ventina d’anni, è consigliabile provvedere per tempo alla propagazione.

Pyrrhalta viburni
Piante forti, resistenti, i viburni non sono però indistruttibili. Possono essere attaccate dal temibile oziorrinco e da un insetto specializzato, la Crisomella del viburno (Pyrrhalta viburni). 
Frequente sul Pallon di maggio, questo insetto defoglia le piante, nutrendosi delle foglie allo stato di larva in primavera, e continuando poi in estate da adulto. Si combatte purtroppo solo con insetticidi, che tuttavia non vanno mai utilizzati nel periodo di fioritura per non danneggiare le api, grandi amanti dei fiori di viburno.

Un altro insetto dannoso soprattutto per il viburno tino è la Tingide (Stephanitis pyri pyri): quando punge le foglie, esse diventano argentate, quasi metalliche. Anche qui, i rimedi sono chimici.

PROPRIETA'
Attenzione: le bacche di viburno sono tossiche per l’uomo, mentre gli uccelli se ne cibano golosamente. In farmacopea, sono utilizzati le gemme di Viburnum lantana, i fiori e la corteccia di Viburnum opulus, perché contengono acidi organici, amidi, saccarosio, destrine e oli grassi.

Nicoletta Fumagalli

Bibliografia:
Step, Watson, Favourite Flowers of Garden & Greenhouse, London 1897
Pizzetti, Cocker, Il libro dei fiori, Milano 1968
Lord, Lawson, Encyclopaedia of planting combinations, London 2012
Sogni S., , La lentaggine (Viburnum tinus L.), un decorativo viburno sempreverde, Linea Verde Garden, 2000, 1: 34-41 
Royal Horticultural Society, https://www.rhs.org.uk/